2011


                                                                                                      1 _ Art Linking-Project


a cura di Silvia Valente
Paolo Borrelli, Mariagrazia Colasanto, Fausto Colavecchia, Roberta D'Andrea, Sara D'Uva, Azzurra De Gregorio, Emanuela De Notariis,
Barbara Esposito, Elio Franceschelli, Dante Gentile Lorusso, Cinzia Laurelli, Letizia Lomma, Nicola Macolino, Luca Manes,
Vincenzo Mascia, Simona Materi, Vincenzo Merola, Nicola Micatrotta, Dario Palumbo, Carlo Parente, Valentino Robbio

2 ottobre / 30 ottobre 2011

Limiti inchiusi arte contemporanea, via Muricchio 1 - Campobasso

Art linking–project è un progetto di mostra che si presenta con aspetti non consueti in relazione alle ordinarie logiche ideative curatoriali. L’aspetto ludico e quello più propriamente scientifico sono i due cardini principali attorno ai quali verte la costruzione della mostra che, di fatto, non è affidata alla sola figura del curatore. Gli artisti sono parte integrante del progetto curatoriale, si avvalgono della facoltà di poter scegliere con quali colleghi esibirsi e quali opere presentare. Partendo da un nucleo ristretto di artisti selezionati dal curatore, ognuno ha indicato uno, massimo due artisti da invitare in mostra, avendo cura di monitorare che per ogni artista è concessa la presentazione di un unico lavoro. L’obiettivo è quello di creare una rete di comunicazione il cui successo o insuccesso dipendono esclusivamente dal grado di interesse personale e/o collettivo. E’ una sorta di “esperimento” che vuole da un lato cogliere il dato ricreativo dell’arte, dall’altro tendere al disegno di quelle linee proprie della rete artistica locale, valutandone il livello di propensione e coinvolgimento. Si materializza, in questo modo, uno schema rappresentativo dell’esperienza; una sorta di “albero genealogico” eloquente delle dinamiche costruttive del progetto. Art linking–project è un progetto di mostra che si presenta con aspetti non consueti in relazione alle ordinarie logiche ideative curatoriali. L’aspetto ludico e quello più propriamente scientifico sono i due cardini principali attorno ai quali verte la costruzione della mostra che, di fatto, non è affidata alla sola figura del curatore. Gli artisti sono parte integrante del progetto curatoriale, si avvalgono della facoltà di poter scegliere con quali colleghi esibirsi e quali opere presentare. Partendo da un nucleo ristretto di artisti selezionati dal curatore, ognuno ha indicato uno, massimo due artisti da invitare in mostra, avendo cura di monitorare che per ogni artista è concessa la presentazione di un unico lavoro. L’obiettivo è quello di creare una rete di comunicazione il cui successo o insuccesso dipendono esclusivamente dal grado di interesse personale e/o collettivo. E’ una sorta di “esperimento” che vuole da un lato cogliere il dato ricreativo dell’arte, dall’altro tendere al disegno di quelle linee proprie della rete artistica locale, valutandone il livello di propensione e coinvolgimento. Si materializza, in questo modo, uno schema rappresentativo dell’esperienza; una sorta di “albero genealogico” eloquente delle dinamiche costruttive del progetto.



2 _ Disegnare Foligno tra Storia e Utopia

Organizzazione: Fondazione degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Campobasso.
24 maggio / 31 maggio 2011 
Limiti inchiusi arte contemporanea, via Muricchio 1 - Campobasso

Dal 24 al 31 maggio è riproposta a Campobasso la mostra “Disegnare Foligno tra storia e utopia” che era stata allestita a Foligno al Ciac (Centro italiano di arte contemporanea) in occasione del duecentesimo anniversario dalla morte di Giuseppe Piermarini nell’ambito della rassegna “Tessere l’architettura”, tra urbanistica e territorio deturpato. In quell’occasione era stato promosso un concorso, per onorare l’opera dell’architetto che disegnò la Scala di Milano, tra vari studi italiani di architettura. L’idea utopistica era quella di ripensare la Foligno storica dentro le mura allo stato urbanistico del 1820 con la possibilità di progettare una porzione di città con le stesse volumetrie e funzioni di oggi. Erano state individuate nove aree del nucleo storico e assegnate ad altrettanti studi italiani invitati. Ogni settore doveva far convivere un nuovo concetto di sviluppo urbanistico e architettonico con una “Folie” del Piermarini, ovvero una delle numerose opere incompiute del maestro. La mostra, è allestita a Campobasso (Galleria Limiti Inchiusi), nel quadro dell’iniziativa organizzata dalla Fondazione Architetti Paesaggisti Pianificatori e Conservatori della Provincia di Campobasso.

Convegni:

Martedì 24 maggio - “Foligno: dalla distruzione sismica alla ricostruzione visionaria”.
Venerdì 27 maggio - “Le città medie, esperienze urbanistiche e territoriali a confronto”.
Martedì 31 maggio - presentazione del volume “Dall’Adriatico al Gran Sasso. Architetture e progetti del nuovo millennio” 



3 _ Ma fin est mon commencement

Paolo Borrelli, Fausto Colavecchia, Dante Gentile Lorusso, Luigi Grandillo

4 maggio / 10 giugno 2011
a cura di: Lorenzo Canova
ARATRO - archivio delle arti elettroniche - laboratorio per l’arte contemporanea
Università degli Studi del Molise

collaborazione: Limiti inchiusi arte contemporanea

L’Aratro inaugura un nuovo progetto dedicato all’arte contemporanea in Molise con una mostra collettiva di Paolo Borrelli, Fausto Colavecchia, Dante Gentile Lorusso, Luigi Grandillo, artisti attivi a Campobasso, recentemente coinvolti in una serie di mostre internazionali e che come collettivo “Limiti Inchiusi” sono stati inclusi tra le quattro presenze artistiche molisane della mostra che celebra i centocinquanta anni dell’Unità d’Italia al Vittoriano di Roma, dove tra l’altro hanno esposto l’unica opera video dell’intero percorso espositivo.
La nuova mostra dell’ARATRO intende presentare in questo modo il multiforme e del tutto attuale metodo di lavoro dei quattro artisti che operano con la pittura e l’installazione, con la fotografia, il collage e la scultura senza trascurare però l’uso delle tecnologie video e digitali. Lo stesso allestimento, dalle caratteristiche composite, propone così la qualità e la vitalità di un cantiere creativo nato come dialogo e come scambio di esperienze che però non trascurano le peculiarità delle singole personalità e la loro volontà di dedicarsi a sempre nuove soluzioni e a nuovi strumenti e sistemi di ricerca.
In questo senso lo stesso titolo della mostra allude dunque sia a un incessante fermento creativo, che trova una sorta di circolarità nel cammino attraverso il tempo, che alla possibilità offerta agli artisti di chiudere un percorso e di farne nascere altri attraverso la costruzione di un polimorfico metodo di interpretazione del reale e una visione aperta e in movimento dell’azione artistica. 



4 _ Una città per viverci

Lily Sverner

30 aprile / 22 maggio 2011

Limiti inchiusi arte contemporanea, via Muricchio 1 - Campobasso

Le foto presenti in mostra fanno parte di un saggio realizzato tra maggio e settembre del 2010, commissionato dal Comune di Itatiba per i festeggiamenti dei 153 anni della fondazione di Itatiba. Un libro sul tema verrà pubblicato nell’ottobre del 2011 e sarà presentato in occasione della commemorazione dell’anniversario della città.
Lily Sverner è nata a Antuerpia (Belgio) nel 1934, emigra in Brasile con la famiglia nel 1941. Si laurea all’Instituto Nacional de Artes” a Rio de Janeiro nel 1954. Nel 1973 e 1974, a São Paulo, segue un corso presso la scuola “Enfoco Escola de Fotografia”. Insieme al fotografo Andrè Boccato fonda la casa editrice Editora Sver&Boccato, specializzata in libri di fotografia (dal 1987 al 1991) e il “Gabinete da Imagem” dal 1991.
Oggi sviluppa progetti autorali di fotografia. Dal 2006 dirige a Itatiba il “Centro Mandala de Estudos e Meditação” dove peraltro vive.
Sue opere, tra tante altre, sono nella collezione del Museu de Arte de São Paulo, Fundação Armando Álvares Penteado, Banco do Brasil, Fototeca de Cuba, Kusthaus Zurich, Maison Française NY University e Instituto Moreira Salles.
Ha pubblicato i libri Fragmentos de uma Paisagem Urbana,1988; Virtudes da Realidade, 1996; Recortes do Olhar, 2009.
"Itatiba: Gli sguardi continui, ogni dettaglio dei frammenti-città si espone e si nasconde al desiderio del fotografo curioso e quasi sempre giocano come con lo sfogliare dei petali della margherita. Chiede Tempo, per essere scoperta man mano con tenerezza. Sarà proprio azzurro il cielo di Itatiba? Saranno magici i tramonti fino al punto di competere con i colori vivaci delle sue case e della sua gente?
Ho posato lo sguardo su infinite possibilità di presentare allo spettatore una mia visione che non fosse un ritratto della totalità (esiste?), ma un omaggio a Itatiba, una città per viverla." (Lily Sverner

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Limiti inchiusi arte contemporanea

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