2009
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Questa mostra, con i linguaggi dell’arte contemporanea, vuole ragionare sulle possibilità che ci restano d’intravedere ancora un orizzonte per il quale valga la pena ricominciare. Una nave dei folli che s’incammina senza una rotta ben definita, che fa affidamento sulla bussola visionaria dell’arte e sulle sue irrinunciabili contaminazioni con il quotidiano. Un’arte politica nel senso più intimo, un’arte tanto distante dall’intrattenimento almeno quanto indisponibile a tollerare alti livelli di digeribilità, un’arte insomma, indigesta, che individua il racconto delle miserie di questi anni attraverso i misteri e le macchine morbide delle nostre oscene consuetudini.
(Paolo Borrelli, estratto dal catalogo della mostra). Catalogo / Edizioni Limiti inchiusi
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NUMERALE è una mostra, un progetto, una formula. Una serie di 4 lavori + 1 raccontano due approcci -uno sognante l’altro
scientifico-al tema.
Il progetto presenta le possibilità d’impiego del numero nel visuale attraverso una duplice modalità: la relazione con lo spazio con interventi site specific e la processualità delle operazioni.
L’uso della cifra, scritta o immaginata, è all’origine di un ragionamento sull’ambivalenza del numero, sul suo valore caotico e insieme ordinatore. Gli interventi, strutturati secondo un condiviso gusto minimale, fanno riferimento a linguaggi artistici diversificati che trovano nel +1 una logica d’insieme.
NUMERALE (5) è un gioco che evoca il potenziale indicato dal numero. Una serie di atti rilanciano un discorso che potrebbe ripetersi all’infinito perché fondato su un’incalcolabile molteplicità di casi.
Cinzia Laurelli presenta due installazioni. In diciannovegennaioduemilanove/sediciaprileduemilanove (1) l’idea del corpo supera il concetto di memoria per porsi come elemento di trasformazione. La realtà del cambiamento è certificata meticolosamente, misurata e ricucita addosso attraverso un’azione rituale. L’attenzione ai confini del proprio corpo denuncia la vulnerabilità dell’intimità nella società contemporanea.
I numeri in principio: tricodecimale (3) è l’origine di un processo a cadenza esistenziale. Una serie fotografica, a limite tra l’ironia e il sogno, suggerisce un pensiero che assegna al numero un valore simbolico. La mente produce ciò che va oltre il visibile: dall’immagine emerge la progressione dell’esperienza passata.
Barbara Esposito con wunderkammer (4) ridefinisce il processo di costruzione di uno spazio impossibile.
L’installazione mette a confronto il concetto di ripetibilità di un’immagine e la sua messa in forma, la differenziazione dell’uguale e la distanza tipicamente museale del guardare. Un modulo riprodotto un numero n di volte si contrappone come massa critica all’idea di cornice.
volume (2) è una installazione site specific. Una serie di disegni documentano la presenza dell’opera nello spazio espositivo. L’aspetto tautologico del progetto sottintende una ri-misurazione dello spazio reale. L’analisi e la successiva riproduzione dell’impianto spaziale porta ad una appropriazione in termini estetici dell’esistente. La riconoscibilità del luogo nell’immagine può diventare un dispositivo di attivazione della fruizione.
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Limiti inchiusi arte contemporanea
associazione culturale
via Maiella 97 - 86022 Limosano (CB) . Molise . Italy